giovedì 3 marzo 2011

follia è...

"Follia è fare sempre la stessa cosa
e aspettarsi risultati diversi"
( A. Einstein) 
Un giorno un contadino camminava per i suoi campi, la giornata
era stata lunga, l’uomo era sfinito. La sua distesa era grandissima
ma dopo anni di duro lavoro conosceva ogni angolo di quel posto,
avrebbe potuto camminarci a occhi chiusi senza paura di andare a
sbattere da qualche parte o di non arrivare nel posto desiderato.
Eppure un giorno, proprio mentre camminava, notò un albero che
non gli sembrava di avere mai visto.
Era un albero bellissimo, dal busto enorme e dalle foglie verdi
lucentissime. Regalava ombra, sollievo ed energia con la sua
maestosità.

L’uomo rimase a bocca aperta, si avvicinò all’albero per scrutarlo,
per conoscerlo meglio e ammirare la sua bellezza. Se ne stava lì a
guardarlo e mentre ammirava la sua maestosità pensò: “che bello
questo albero, mi ha regalato serenità, mi piacerebbe ci fosse un
letto proprio qui sotto, per poter riposare alle sue radici”.
Non fece in tempo a pensarlo che…puff, apparve un grande letto
con delle lenzuola bianchissime, la struttura in oro e un materasso
sofficissimo. Il contadino si distese sul letto, estasiato, e mentre si


godeva quella bellissima atmosfera pensò: “le mie gambe sono
stanche, così come la mia schiena e le mie mani, che bello
sarebbe se ci fosse una bella fanciulla che facesse passare tutti i
miei dolori massaggiando il mio corpo con le sue mani vellutate”.
Anche questa volta non fece in tempo a pensarlo che…puff, una
bellissima fanciulla dai capelli d’orati e dagli occhi profondi come
il mare apparse ai suoi piedi ed iniziò a massaggiarlo con le sue
mani vellutate.

L’uomo era in estasi, se ne stava beatamente sotto quel bellissimo
albero, le sue gambe e la sua schiena trovavano finalmente il
meritato riposo dopo lunghi anni di lavoro e di fatica, stava quasi
per addormentarsi in quella atmosfera da sogno quando pensò fra
sé e sé : “che bella la vita, non sono mai stato così bene. Ora
dormirò un po’ per godermi questo meraviglioso momento,
l’unica cosa che potrebbe accadere, pensò in tono scherzoso, è
che passi una tigre e mi mangi in un sol boccone”.
L’uomo chiuse gli occhi, passò una tigre... e se lo divorò.

L’uomo non sapeva e non aveva capito che quello, l’albero che
aveva visto per la prima volta all’interno della sua distesa, era
l’albero dei desideri, qualsiasi cosa l’uomo chiedesse la
trasformava in realtà.
La vita funziona proprio in questo modo, credimi, è uno specchio
dei nostri pensieri, dei nostri desideri, delle nostre paure o delle
nostre frustrazioni. La vita è il nostro albero dei desideri, cosa hai
intenzione di chiederle?




2 commenti:

chicchina ha detto...

Certo non sono Einstein ma un filo di follia devo averlo anch'io:Ogni santo giorno mi sveglio immaginando che il mondo cammini in avanti,(e già a sera devo ricredermi)
Sono convinta che certe guerre siano solo un ricordo e..la cronaca mi parla di avvenimenti che mettono angoscia.Ma se non continuassi a credere che tutto è possibile,forsi non mi alzerei neanche più,al mattino..
Ciao Marco e sereni giorni,anche un po pazzi.

MARCo ha detto...

@ chicchina :-)

Bello il tuo commento .Dobbiamo continuare a credere che le cose possano migliorare ,io però non mi fido molto dei media perchè continuano ad alimentare un certo tipo di mentalità negativa ,ma non vivo neanche fuori dal mondo,la storia si ripete continuamente,dobbiamo spezzare questo circolo vizioso con pensieri diversi dalla massa .

Grazie di cuore
Namastè :-)