venerdì 22 marzo 2013

Altruismo ed egoismo

Buongiorno.

Oggi vi propongo di riflettere su questa storiella inventata
che rende perfettamente l'idea dei risultati nefasti che si ottengono
coltivando inconsapevolmente un atteggiamento egoista.

Questa storia mi porta anche a pensare che ognuno di noi
deve dare il proprio contributo per la realizzazione di un mondo
migliore,lo so! l'ho detto molte volte e mi rendo conto che forse
sono solo un sognatore,ma che importa, continuerò a inserire
in questo blog contenuti che secondo me possono aiutare tutti a migliorare
se stessi e a portare più amore in questo mondo.

Vale la pena di riflettere su questo racconto,sono sempre più 
convinto che quando si da e ci si da agli altri,in qualche modo
il più delle volte inspiegabile,questo bene donato ritorna moltiplicato.
Questo meccanismo inspiegabile razionalmente ottiene il suo
massimo risultato quando si dona senza aspettarci niente in cambio.

Donare per il piacere di donare e donare per amore, senza aspettarsi 
niente di ritorno.Ecco che allora l'universo che è amore e non solo,
mette in atto un movimento che ti riporterà moltiplicato il tuo dono.

Vi lascio alla storiella scritta dal Mahatma Gandhi.
  
 Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese :
«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno». 
Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise 
di guardare all'interno. C'era una grandissima tavola rotonda.
 

Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente
cibo dal profumo delizioso. Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca. 
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
 

Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. 
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma 
poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano 
accostare il cibo alla bocca.
 

Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che 
l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il 
recipiente che gli fece venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola 
avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, erano 
ben nutrite, felici conversavano tra di loro sorridendo.

Il sant'uomo disse a Dio : «Non capisco!»
- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del
cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi....ma permette di
nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!

Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi...
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...
La differenza la portiamo dentro di noi!


Mahatma Gandhi

martedì 19 marzo 2013

Sei in errore?

"Quando al mattino ti svegli, rendi grazie per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che senti in corpo. Rendi grazie anche per il cibo che ti dà e per le gioie della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di rin

"Quando al mattino ti svegli, rendi grazie per la luce dell'aurora, 
per la vita che ti ha dato e per la forza che senti in corpo. 
Rendi grazie anche per il cibo che ti dà e per le gioie della vita. 
Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento,
 allora vuol dire che sei in errore."

-Tecumseh, capo dei pellerossa Shawnee-
graziamento, allora vuol dire che sei in errore."
-Tecumseh, capo
"Quando al mattino ti svegli, rendi grazie per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che senti in corpo. Rendi grazie anche per il cibo che ti dà e per le gioie della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore."
-Tecumseh, capo dei pellerossa Shawnee
dei pellerossa Shawnee

martedì 5 marzo 2013

I due Lupi



Un vecchio indiano Cherokee è seduto difronte al tramonto con suo nipote... quando d'improvviso il bambino rompe l'incanto di questa contemplazione e rivolge al nonno una domanda molto seria per la sua età.
"Nonno perchè gli uomini combattono?"
Il vecchio con gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma:
"Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perchè lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi."
"Quali lupi nonno?"
"Quelli che ogni uomo porta dentro di sè".
Il bambino non riusciva a capire, ma attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità.
Infine il vecchio, che aveva dentro sè la saggezza del tempo, riprese con tono calmo.
"Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo, vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo."
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede"
Il bambino rimase a pensare un istante quello che il nonno gli aveva appena raccontato.
Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
Il vecchio cherokee si girò a guardarlo e rispose con i suoi occhi puliti.
"Quello che nutri di più".

E tu quale dei due lupi nutrirai d'ora in avanti???

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