Ognuno di noi, essendo andato a scuola, ha dei riferimenti sui suoi
successi scolastici più o meno positivi e diversi: qualcuno va bene
in
matematica, qualcuno in italiano, ecc. … e dice di se stesso che
“è
portato per la matematica” oppure che “è portato per l’italiano”.
E
questa convinzione determina i suoi risultati (positivi o non) sulla
materia.
Se penso di essere bravo in matematica, davanti ad un problema
da risolvere
dirò a me stesso: “Ma certo, è facile… e poi a me la
matematica viene
bene!”… mentre chi non è portato dirà: ”nooo… non fa
proprio per
me… non ci capisco nulla!”.
Quindi cosa CREDO determina cosa OTTENGO.
Facciamo
un esempio che ci permette di capire ancora più nel profondo
come si
svolge il processo delle convinzioni. Ammettiamo che una
persona sia
convinta di essere un pessimo studente. Se fa propria
l’aspettativa del
fallimento, a quanto del suo potenziale attingerà?
A poco: ha già
segnalato al proprio cervello di attendersi l’insuccesso.
E quali tipi
di azioni è probabile che intraprenda? Saranno azioni dettate
da fiducia
in se stesso, azioni energiche, coerenti e positive?
E rifletteranno
il suo vero potenziale? Molto improbabile.
Se si è convinti di andare
incontro al fallimento, perché fare un vero sforzo?
E quali
saranno i risultati che ne deriveranno? Probabilmente saranno
piuttosto
scoraggianti. E quali conseguenze avranno questi risultati
sulle proprie
convinzioni? Probabilmente rafforzeranno la convinzione
che non si è un
buon studente.
In questo caso si ha a che fare con un
circolo VIZIOSO: il fallimento
genera altro fallimento.
Guardiamo
la cosa da un altro punto di vista. Ammettiamo che si cominci
con
grandi aspettative, e anzi con la convinzione di ogni fibra del proprio
essere che si raggiungerà il successo. Partendo con questa diretta,
chiara
comunicazione, quanto del proprio potenziale si utilizzerà?
Probabilmente
una buona dose. Che genere di azioni intraprenderete
questa volta?
Vi tirerete giù dal letto e vi darete da fare a
malincuore?
Ovviamente no, perché sarete euforici, pieni di energia! .
E
con sforzi del genere, quali saranno i risultati che ne deriveranno?
Probabilmente, almeno discreti. E comunque, anche se ne otterrete
anche
solo uno, lo vedrete come un “ottimo” successo, cioè non
sminuirete ma
accrescerete la percezione dell’evento.
Diventa un circolo
VIRTUOSO: il successo si nutre del successo
e genera altro successo, e
ogni successo a sua volta rafforza la
convinzione e la spinta a
riuscire in misura ancora maggiore.
Le persone piene di risorse
si danno un gran da fare? Certamente.
Le convinzioni positive
garantiscono ogni volta il successo? No,
naturalmente. Ma la storia ha
dimostrato più e più volte che
se gli individui mantengono il sistema
di credenze “produttivo”,
continueranno a intraprendere azioni
sufficienti e a disporre di
sufficienti risorse per riuscire a farcela.
A
volte non è indispensabile, ai fini del successo, nutrire una
fermissima convinzione o far proprio un ferreo atteggiamento
circa
questo o quello. A volte capita che si ottengano straordinari
risultati
semplicemente perché si ignora che qualcosa è difficile
o impossibile.
In certi casi è sufficiente non avere convinzioni limitanti.
La
Tua realtà è la realtà che tu crei. Se hai convinzioni positive,
sono
quelle che ti sei create. Se ne hai di negative, è perché ancora
una
volta te le sei create. Ci sono infinite credenze che favoriscono
l’eccellenza: scegli quelle più adatte a te e rafforzale!
La fonte di questo articolo è .....
http://benesserementale.blogspot.com/2010/11/prima-di-tutto-crederci.html
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